“La partecipazione ad un progetto territoriale con respiro nazionale, come quello dei ‘Nonni’, ha costituito per la Fondazione un’esperienza nuova e interessantissima.” Così Raffaella Fantuzzi, coordinatrice di una delle nostre comunità mamma-bambino di Sesto San Giovanni. “Lavorare in partnership ci ha arricchiti di possibilità di confronto, di conoscenza del territorio e di scambio di competenze tra professionalità e ‘talenti’ differenti. I confini del nostro lavoro con le mamme e i bambini si sono allargati ed è stato bello poter offrire loro appuntamenti dove fossero ‘attesi’, anche sul territorio e a contatto con altre situazioni famigliari.
L’appuntamento settimanale con le nonne in comunità nei mesi si è trasformato da sorpresa e novità, che destava sguardi attoniti e curiosi, a momento atteso, immancabile. La loro presenza ha costituito per le mamme e i bambini la vicinanza di qualcuno che offriva loro un’amicizia affettuosa e ricca di proposte, ma al tempo stesso rispettosa e consapevole. La formazione e i momenti di confronto hanno sostenuto le volontarie, che hanno avvicinato anche le persone più fragili con delicatezza e consapevolezza del contributo che stavano portando. I pomeriggi con loro avevano la freschezza della generosa spontaneità e al tempo stesso rientravano in un percorso più ampio ed ambizioso di contrasto alla povertà educativa. L’attenzione costante a mantenere l’equilibrio dei rapporti, in particolare con le mamme, ha permesso il consolidarsi di una fiducia crescente, di cui l’entusiasmo all’accoglienza e i sorrisi anche dei più timidi costituiscono la prova.”
Con lo scoppio della pandemia, il progetto dal titolo “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità”, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha subito alcuni cambiamenti: le nonne non potevano più entrare in comunità. Visto il legame che si era creato tra i piccoli ospiti delle nostre comunità e le nonne volontarie dell’associazione Auser, abbiamo creato dei momenti ad hoc per incontrarci virtualmente.
Durante questi momenti di incontro i bambini hanno cantato, insieme alle nonne, alcune canzoncine e hanno mostrato contenti alcuni lavoretti svolti in comunità. Questo era un appuntamento molto atteso dai bambini. La coltivazione della relazione è davvero importante. Quando la legge lo permetteva, in sicurezza, una nonna è sempre venuta a trovare all’uscio i nostri bambini.
Con lo scoppio della pandemia, grazie a questo progetto abbiamo anche avviato alcune attività collaterali in aiuto ad alcune famiglie bisognose del quartiere coinvolte nel progetto e fortemente colpite dal periodo che vissuto. Grazie al Banco Alimentare e con l’équipe delle cooperative La Grande Casa e Lotta contro l’Emarginazione abbiamo ricevuto e smistato beni alimentari che abbiamo consegnato alle famiglie in grave situazione di indigenza. Questo lavoro ci ha aiutato, non solo a prenderci cura di queste persone, ma anche a rimanere in contatto con l’équipe territoriale.
Con il susseguirsi dei mesi, abbiamo, inoltre avviato altre attività rivolte alle famiglie e alle nostre mamme, finalmente all’interno dei nostri spazi, nella massima sicurezza. Le attività sono iniziate il 31 marzo e proseguono con cadenza regolare. Si tratta di laboratori per bambini interni alla comunità e dei momenti dedicati per abilità di base. Inoltre, abbiamo anche aperto uno spazio al territorio con alcune attività svolte grazie alle nostre educatrici e ai nonni volontari Auser. Questi incontri si caratterizzano per delle proposte di gioco creative alternate a proposte di giochi di movimento. I bambini arrivano alle attività a seguito della giornata scolastica, talvolta evidentemente stanchi ma sempre con grande entusiasmo e voglia di giocare. Le attività vengono calibrate e rimodulate di volta in volta in base a come paiono i bambini, alle loro energie ed esigenze e alle loro sollecitazioni.
I nonni volontari hanno anche scelto di dare un aiuto, oltre al progetto: due nonne aiutano, infatti, anche con i compiti i bambini più grandi: per un rapporto di cura oltre lo 0-6.
Grazie ai nonni volontari abbiamo dato vita anche al progetto “I tesori della stiva” per riordinare i vestiti donati a seconda delle stagioni e delle taglie per aiutare, non solo le nostre ospiti, ma anche il territorio. Il nostro obiettivo è, infatti, conoscere le esigenze delle famiglie che ci sono vicine e preparare una valigia per ognuna di loro con il vestiario necessario.
“I nonni di comunità” è un progetto molto denso che ha ampliato i nostri confini e ci ha arricchito di esperienze grazie alle attività che stiamo portando avanti con passione per i nostri ospiti e per le famiglie del territorio.