Laboratorio di Educazione al lavoro

Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo (Confucio)

Il laboratorio di educazione al lavoro nasce come progetto nel 2001 all’interno del nostro polo di Porto Valtravaglia (VA) per permettere agli adolescenti di confrontarsi, in maniera protetta ed educativamente strutturata, con il mondo del lavoro.

L’obiettivo del nostro laboratorio è quello di educare i minori ad un atteggiamento comportamentale corretto in un ambito lavorativo: immaginiamo il laboratorio come una “palestra” strutturata per consentire loro di comprendere il comportamento da mantenere in un luogo di lavoro, interiorizzare le regole, sviluppare capacità manuali e lavorative, incentivare la capacità auto organizzativa e rafforzare l’autostima.

I destinatari

Il nostro Laboratorio di Educazione al lavoro si rivolge prevalentemente agli adolescenti di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in situazione di fragilità o di rischio, non impegnati in attività scolastiche o formative. Il servizio si rivolge a ragazzi con esperienza lavorativa o con degli inserimenti lavorativi fallimentari e a soggetti svantaggiati su richiesta e in accordo con i servizi pubblici territoriali.

Dal 2004, il laboratorio ha, inoltre, avviato un’ulteriore esperienza quale l’inserimento di un utente down proveniente da un comune convenzionato.

Learning by doing

Il laboratorio di Educazione al lavoro si ispira alla metodologia didattica del Learning by Doing che ha nell’esperienza concreta il suo cuore pulsante. Learning by doing significa, infatti, apprendimento attraverso il fare, si tratta di un approccio didattico che affonda le sue radici alla fine del 1900 e che si basa sul concetto che l’esperienza pratica costituisca il punto di partenza di ogni conoscenza educativa.

Tuttavia, non è l’esperienza fine a sé stessa a costituire il punto di partenza del Learning by doing: l’esperienza è valida e fertile nella misura in cui è accompagnata dalla consapevolezza e dalla riflessione sulle connessioni tra l’attività che il soggetto compie e le conseguenze che ne derivano. Al fare va sempre accompagnato il pensare, perciò non solo Learning by doing ma anche Thinking by doing.

Cosa abbiamo fatto fino ad oggi?
In oltre 20 anni, grazie al laboratorio di educazione al lavoro, oltre 400 ragazzi hanno trovato un'occupazione.
Gli obiettivi

Il laboratorio di educazione al lavoro è nato per permettere ai beneficiari di confrontarsi in maniera protetta ed educativamente strutturata con il mondo del lavoro. Il presupposto fondamentale per la nascita del laboratorio è stato quello di realizzare un intervento formativo strettamente legato al mondo del lavoro, che fosse in grado di rispondere alle sue esigenze in tempi brevi (mediamente sei mesi) proponendo personale motivato alle aziende del territorio su cui poter investire professionalmente. A tale scopo, l’obiettivo è diventato quello di educare i minori ad un atteggiamento comportamentale corretto in un ambito lavorativo, utilizzando il Laboratorio come “palestra” strutturata che permettesse loro di:


  • comprendere il comportamento da mantenere in un luogo lavorativo;
  • interiorizzare le regole, soprattutto quelle relative alla sicurezza, agli orari, alle gerarchie con riferimento ai rapporti con il datore di lavoro, con i colleghi e gli strumenti di lavoro;
  • sviluppare le loro capacità manuali e lavorative, la disponibilità e la flessibilità mentale;
  • incentivare la capacità auto organizzativa (pur nel rispetto delle direttive ricevute);
  • rafforzare l’autostima.

L’attività dei ragazzi si realizza attraverso la forma del “gruppo di lavoro “, sempre alla presenza, sotto il controllo e la responsabilità degli educatori della Fondazione.

La giornata tipo

Ecco l’esempio di una giornata tipo per il nostro Laboratorio.

  • 7:45 - Educatori e minori si ritrovano presso il magazzino attrezzi. Suddivise le 2 squadre in funzione dei lavori quotidiani previsti e dall’andamento comportamentale dei minori, si caricano i 2 furgoni con gli attrezzi necessari.
  • 8:00 - Arrivo presso le sedi comunali dove possono iniziare i lavori programmati in precedenza con il referente comunale. Il lavoro può essere svolto in collaborazione con i dipendenti comunali o in autonomia utilizzando anche le attrezzature eventualmente fornite dal Comune.
  • 13:30 Rientro in Comunità, scarico dei furgoni, sistemazione delle attrezzature e controllo, eventuale, delle piante in vivaio e il successivo pranzo all’interno della comunità.

A fine giornata gli educatori insieme al gruppo commentano il percorso quotidiano. In funzione di dove viene svolto il lavoro e del tipo di lavoro, in alcuni casi si effettua un orario continuato o il pranzo viene consumato sul luogo del lavoro.


  • Dalle 14:30 - gli educatori compilano gli strumenti valutativi costituiti ad hoc riferiti ad ogni minore del gruppo e ai lavori svolti, eventualmente confrontandosi con gli staff educativi delle Comunità dei minori in merito all’andamento di ciascun ragazzo.
Le collaborazioni

Oggi collaboriamo con diversi enti esterni: con amministrazioni comunali, U.O.P. (Unità Operative Psichiatria integrata), scuole, parrocchie e cooperative sociali. Siamo aperti a nuove collaborazioni per il buon successo di questo nostro servizio, sia per i nostri beneficiari, sia per i territori dove operiamo.

Contattaci

Contattaci per maggiori informazioni: polo.portovaltravaglia@asilomariuccia.com