Dal 1902, cura, persone e futuro.
E’ il 1952 quando è accolta all’Asilo Mariuccia la prima bambina proveniente dall’Ente Nazionale di Assistenza agli Orfani dei Lavoratori (ENAOLI) con cui l’Asilo Mariuccia si convenziona proprio in questo anno mutando così la tipologia di utenza ospitata. Si iniziano così ad accogliere ragazze minori le cui famiglie risultano gravemente danneggiate dalle morti o dall’invalidità permanenti causate dalle disastrose condizioni di lavoro del tempo.
E’ la prima volta che un ente pubblico si convenziona con l’Asilo Mariuccia e gli offre dei contributi economici per l’erogazione di un determinato servizio. L'Asilo Mariuccia ottiene lo statuto giuridico di IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza) per garantire la qualità richiesta dall’ENAOLI.
«[Queste parole] che hanno per l’ignaro una sguaiata risonanza fra il meccanico e il burocratico, celano invece il seguito di una magnifica innovazione nei sistemi e nell’organismo della pubblica assistenza; [significano] che le fanciulle, le donne per qualsiasi motivo bisognose di immediata assistenza trovano aiuto senza formalità, senza limite d’età, ogni volta che ciò sia necessario, e qualunque sia la causa del bisogno: abbandono, maltrattamenti, profanazione, cattivi esempi, desiderio di redenzione […] Questo non è il collegio, non è l’Istituzione: è l’Asilo. Le accolte non sono le ricoverate, le convittrici; sono le figliole dell’Asilo» (Ersilia Majno, 1928)