Il percorso comunitario è fatto di inciampi, capriole, incontri. Ogni storia e ogni nucleo è un piccolo mondo a sé stante, che cammina sul sentiero intricato della vita… ma c’è qualcosa che accomuna tutte le storie: prima o poi arriva il momento dei saluti. C’è chi si prepara per andare: gli scatoloni si riempiono e gli armadi si svuotano, gli adulti cercano dentro di sé le parole per elaborare quello che è stato un percorso che, nel bene o nel mal, si è concluso.
Ma per i bambini? Com’è per loro? Alberto si prepara ad andare in una nuova casa, sarà finalmente solo con la sua mamma, lo sogna da tempo. È tutto pronto, il momento dei saluti è arrivato: sono lacrime, emozione, tenerezza. Ma il miracolo dei bambini si vede solo se si guarda attentamente: Alberto a modo suo si era preparato già da tempo! Qualche giorno dopo il trasloco abbiamo scoperto che negli ultimi giorni di permanenza si era dato un gran da fare per regalare tutti i suoi peluche agli altri bambini ospiti della Comunità, che, così, ad oggi conservano un piccolo morbido ricordo di Alberto. Questo gesto è stato silenzioso e sincero, non ha avuto bisogno di megafoni, trombette o grandi annunciazioni… sembra piuttosto un piccolo gesto di ordinaria gentilezza.
Il congedo della buonanotte, quando si invitano mamme e bambini a ritirarsi in camera, è generalmente sgradito ai bambini. Spesso sentiamo le loro proteste e le richieste di poter stare insieme a giocare ancora un po’…
Anche Ahmed, con il desiderio sempre inesausto di giocare, tipico dei suoi cinque anni, fino a non molto tempo fa esprimeva il suo legittimo disappunto e si adeguava sempre borbottando a separarsi dai compagni. Per il piccolo Yuri, invece, che ha scelto proprio Ahmed, amichetto maggiore di due anni, come punto di riferimento, la ritirata in camera costituiva un momento molto più drammatico; scappava ogni volta per tutta la sala e si rifiutava di seguire la mamma, costringendola alla fine a prenderlo in braccio e portarlo via di forza, mentre il piccolo si dimenava, singhiozzando e scalciando, tra proteste urlate e pianti sconsolati. Ahmed osservava questa scena in silenzio e, dopo un periodo di osservazione, ha deciso di mettere in atto una strategia della gentilezza che si è rivelata di grande aiuto per il suo piccolo amico: ogni sera, appena sente l’invito degli adulti a ritirarsi, prende in mano la situazione, assume un piglio serio e deciso, e, come se si trattasse di una decisione sua per la quale chiede la collaborazione del piccolo amico, lo prende per mano e percorre il corridoio al suo fianco accompagnandolo in camera, poi lo saluta e gli dà appuntamento per l’indomani. Yuri ha accettato di buon grado questa nuova abitudine, che ormai è una routine interiorizzata e consolidata tra i bambini. Così le serate, grazie alla gentilezza e alla sensibilità di Ahmed, si concludono più dolcemente, con il sorriso anche degli adulti che, inizialmente sorpresi e adesso inteneriti, lasciano fare.
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